Nel 1971 Léo Férre – il noto cantante e poeta francese – e sua moglie Maria Cristina Diaz acquistano questo podere dove si stabiliranno con tutta la famiglia e dove tutt’oggi vivono Maria Cristina e i figli.
Sin da subito i Ferré si occupano di rimettere in sesto e di rendere produttivi i vigneti e le circa 5.000 piante di ulivo. Le prime vendemmie vengono vendute sfuse sino ai primi anni ’90 quando si decide di imbottigliare e iniziare la commercializzazione in proprio.
Seguita sino agli ultimi giorni da Giulio Gambelli e oggi da Federico Staderini, la cantina ha un’impostazione tradizionale dove il segno del territorio e la differenza delle annate hanno l’assoluta prevalenza su qualunque forma di standardizzazione dei vini.
Le fermentazioni avvengono spontaneamente senza utilizzo di lieviti inoculati, le macerazioni sono prolungate e i vini restano “sur lie” per parecchi mesi. I vini base si affinano solo in acciaio mentre i cru invecchiano in legno.